CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 30 marzo 2006 (ZENIT.org).- Ci sono tre principi non negoziabili per la Chiesa e i cristiani nella vita pubblica, ha spiegato questo giovedì Benedetto XVI: la difesa della vita, il riconoscimento della famiglia e la libertà di educazione.
Il Papa lo ha detto a circa cinquecento parlamentari del Partito Popolare Europeo, che hanno celebrato a Roma il loro congresso continentale.
Nel suo discorso, con il quale ha risposto alle parole di saluto del presidente del gruppo parlamentare, Hans-Gert Poettering, il Santo Padre ha iniziato rivendicando il diritto dei rappresentanti religiosi ad esprimere i loro principi in una società democratica.
"Quando le Chiese o le comunità ecclesiali intervengono nel dibattito pubblico, esprimendo riserve o ricordando principi, non stanno manifestando forme di intolleranza o interferenza, perché questi interventi cercano unicamente di illuminare le coscienze, affinché le persone possano agire liberamente e con responsabilità, in base alle autentiche esigenze della giustizia, anche se questo può entrare in conflitto con situazioni di potere e di interesse personale", ha spiegato.
Passando ad analizzare in particolare gli interventi pubblici della Chiesa cattolica, la sua massima guida ha osservato che il suo interesse "si centra sulla protezione e sulla promozione della dignità della persona e per questo presta particolare attenzione ai principi che non sono negoziabili".
Con la chiarezza di un professore, il Pontefice ha enunciato questi principi:
- "protezione della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del suo concepimento fino alla morte naturale";
- "riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, come unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio, e la sua difesa di fronte ai tentativi di far sì che sia giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che in realtà la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo ruolo sociale insostituibile";
- "la protezione del diritto dei genitori ad educare i loro figli".
Benedetto XVI ha constatato che "questi principi non sono verità di fede", perché "anche se sono illuminati e confermati dalla fede" "sono insiti nella natura umana, e pertanto sono comuni a tutta l'umanità".
"L'azione della Chiesa nella loro promozione non è quindi di carattere professionale, ma si dirige a tutte le persone, indipendentemente dalla loro affiliazione religiosa", ha affermato.
Quest'opera di difesa degli aspetti fondamentali della dignità umana, ha concluso, non dovrebbe essere realizzata solo dalla Chiesa. Di fatto, "è ancor più necessaria nella misura in cui questi principi sono negati o fraintesi, perché in questo modo si compie un'offesa alla verità della persona umana, una grave ferita provocata alla giustizia stessa".
Benvenuti
benvenuti nel blog dell' UDC sezione di Empoli. L'obiettivo di questo strumento è la sensibilizzazione e l'informazione del cittadino. Questo nuovo spazio non è solo una mezzo di propaganda a fini elettorali, ma il tentativo di riportare la politica al servizio del cittadino impegnandoci in prima persona. Un obiettivo arduo da raggiungere, ma noi prima come cittadini, poi come esponenti di un partito politico siamo pronti a metterci in gioco per raggiungerlo. Verranno pubblicate su questo blog tutte le iniziative prese dal nostro gruppo consiliare per migliorare la nostra città. Vi saranno anche altri richiami alla politica nazionale e regionale, perchè siamo consapevoli che la sinergia fra i vari movimenti territoriali sia importante per il raggiungimento di uno scopo comune. Siamo altresì convinti che sia fondamentale anche il dialogo con il cittadino e con l'elettore, ecco perchè è stato attivato un indirizzo e-mail dove rispondere alle vostre domande in un periodo di tempo breve: info@udc-empoli.com. Buona lettura.
giovedì 31 dicembre 2009
Sull'ospedale
mercoledì 30 dicembre 2009
IL CROCIFISSO DELLA “DISCORDIA”
In questo emendamento si puntualizzava la strumentalizzazione politica che “l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici e nelle scuole” veniva ingenerato dalla nostra richiesta che, ribadiamo, voleva solo mirare ad evidenziare che l’esposizione di questo simbolo, come autorevoli esponenti di tutti i partiti politici e di tante altre religioni (compreso i musulmani), non lede la dignità e la sensibilità di nessun cittadino. Sono volate accuse di “fondamentalismo insensato”, di “caccia alle streghe”, rievocando il passato, il tempo delle crociate, dell’inquisizione e tutti i danni che il potere temporale della Chiesa ha portato.
Avremmo potuto rispondere con gli stessi toni a queste obiezioni parlando dei danni prodotti da “patologie” politiche come il nazismo, il fascismo e spiegando che in fondo il messaggio di Colui che si trova su quel crocifisso era un altro, che se la donna non è più considerata un oggetto ma ha pari dignità rispetto all’uomo lo si deve proprio agli insegnamenti di Gesù Cristo, che è stato il primo a condannare i padroni che non davano la “giusta mercede” agli operai. L’evoluzione culturale e l’emancipazione poi si deve ai monaci cristiani che hanno impregnato l’Europa con i valori cristiani. Ci sarebbe piaciuto far comprendere, anche a chi è ateo, che il messaggio cristiano è universale e non può essere prerogativa di nessuna parte politica, che in quell’O.d.G. non c’era nessun tentativo di “propaganda elettorale” perché nessun partito si può arrogare il diritto di rappresentare le “vere” istanze dei cattolici e che non è certamente in discussione il principio di laicità dello stato su cui certamente convergono i rappresentanti dell’U.D.C. e del P.D.L.
Tutto ciò però non rispondeva a quello che era l’argomento posto in questione dal nostro O.d.G., volevamo solo trovare una soluzione condivisa fra tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale che ribadisse quello che rappresenta il “Crocifisso”, sia per i credenti che per i non credenti.
Ci rammarichiamo per non esserci riusciti e per l’occasione persa.
Francesco Gracci
giovedì 17 dicembre 2009
Repubblica.it - Intervista a Casini
Casini: "Per le riforme serve un fronte comune". "Io leader
del centrosinistra? Se continua l'attacco alla Costituzione, sono pronto"
Casini: "Contro i falchi del Pdl
fronte della legalità Udc-Pd"
L'Udc dice no al processo breve, ma è pronta a discutere di Lodo e legittimo impedimento
di GOFFREDO DE MARCHIS
Pierferdinando Casini
Cambiare toni rispetto a Cicchitto, presidente Casini?
"Quello è il minimo. Sono amico di Cicchitto e gli dico chiaro e tondo che ha sbagliato. Si lamenta degli insulti alla maggioranza e poi usa lo stesso linguaggio. Mi auguro che le sue parole siano il frutto di un surriscaldamento temporaneo".
E se rispondessero a un percorso logico che arriva fino alle elezioni anticipate?
"Questo disegno francamente non lo vedo. Sono contento che Berlusconi, prima dell'incidente, l'abbia smentito. Ma in questi mesi abbiamo visto due Berlusconi. Il primo è quello del discorso di insediamento alla Camera, dell'emergenza Abruzzo, dell'intervento sul 25 aprile. Un Berlusconi pallido, purtroppo, perché è sparito subito. Sostituito dalla seconda versione: un premier arrembante, che attacca ferocemente gli organi dello Stato al quale non si può che rispondere con il linguaggio della fermezza".
O proponendo un fronte tra Pd, Udc e Idv, come ha fatto lei. I giornali di destra, per questo, l'hanno inserita tra i mandanti morali di Tartaglia.
"Se abbiamo voglia di ridere ridiamo pure. Se invece facciamo le persone serie, allora queste accuse rientrano nella categoria della miseria umana. Solo chi è in malafede fa finta di non capire la differenza tra la politica e l'odio. La politica contempla la presenza di valori diversi, l'odio prevede solo un mondo di nemici".
Ma il Cln contro Berlusconi implica la lotta contro un dittatore, no?
"Rispondo solo di quello che ho detto io. E che confermo. Se Berlusconi coltivasse, o avesse coltivato vista la smentita, l'insano proposito del voto anticipato avrebbe una risposta, come dire, repubblicana e nazionale".
Con voi ci sarebbe anche Fini?
"Questa risposta secondo me troverebbe dalla stessa parte anche molti esponenti del Pdl, non solo Fini".
Cosa significa cambiare passo?
"Non fare cadere l'appello del capo dello Stato al quale un po' tutti abbiamo risposto con un eccesso di strumentalità. Invece dobbiamo ripartire dal voto del Senato sulle riforme. L'ho detto l'altra sera, incontrandoli di persona, a Bersani e D'Alema. L'ho ripetuto al telefono a Berlusconi e a Gianni Letta. Questo è il momento di chiudere i falchi in gabbia e far volare le colombe. Di solito un partito intermedio come il mio si mette sulla riva del fiume e aspetta che implodano i grandi partiti per trarne un vantaggio elettorale. Noi al contrario vogliamo sederci al tavolo con Pd e Pdl per trovare una via d'uscita all'eterna transizione italiana".
Come?
"Con la riforma dello Stato a partire dal superamento del bicameralismo perfetto, dalla precisazione dei poteri del capo del governo, dalla rivisitazione critica del federalismo voluto dalla Lega che è affidato più ai decreti attuativi che alla legge".
Per arrivare a questo risultato, però, bisogna passare dal processo breve.
"Beh, se il Pdl vuole strumentalizzare l'aggressione a Berlusconi per far ingoiare il processo breve al Parlamento, si sbaglia di grosso. Troverà un fronte legalista nell'Udc e nel Pd. Ma sbaglierebbe anche il Pd a confinare i problemi giudiziari nel recinto privato del Cavaliere. Quei problemi riguardano tutti, anche noi. La strada, l'Udc l'ha indicata. Si è astenuta sul lodo Alfano ed è pronta a discutere del legittimo impedimento. A patto che sia soltanto una misura per il premier, come l'ha scritta Vietti".
Deve cambiare passo solo Berlusconi?
"No, tutti dobbiamo farlo. Ma ognuno rimane con le proprie convinzioni. A me non piace il trasformismo o l'arlecchinismo nazionale per cui adesso, dopo Milano, dovremmo abolire le critiche. Così come non mi piace l'idea di mettere a tacere le voci di Internet o della piazza con leggi speciali. Esistono già delle norme precise, basta applicarle".
Difficile che il Pdl si fidi di voi. Secondo Bondi, lei si prepara a fare il leader e candidato premier del nuovo centrosinistra.
"Non mi preparo a niente. In condizioni di normalità. In casi eccezionali mi preparo a tutto. Sono colomba ma fino a un certo punto. Se il Popolo delle libertà pensa di travolgere i poteri costituzionali, allora anche il mio ordine del giorno cambia".
Per le regionali le sue trattative sembrano più avviate con il Pd che con il Pdl. Sta per fare una scelta di campo?
"Non faremo un'alleanza nazionale né con il Pd né con il Pdl. Il turno di marzo per noi non sarà uno spartiacque perché continuiamo a voler cancellare questo bipolarismo. Io li capisco, però. La destra vorrebbe trascinarci in quella che Berlusconi pensa di trasformare in una sua campagna di santificazione. Il Pd in un centrosinistra non ci appartiene. E che non ci spaccino per buongoverno alcune amministrazioni di sinistra dove il buongoverno nessuno l'ha visto. Andremo con i candidati e i programmi più compatibili con noi".
Come digeriranno l'alleanza con Di Pietro i suoi elettori?
"Diciamo così: in condizioni di normalità io e Di Pietro siamo su due pianeti diversi. E io lavoro per una politica normale".
venerdì 11 dicembre 2009
mercoledì 9 dicembre 2009
Questione crocifisso
Questione crocifisso, Pelagotti: "Il crocifisso non è simbolo nazionalista, è un elemento universale"
Il giovane consigliere comunale dell'UDC: "Accogliere lo straniero e rispettarne l'identità però non significa abolire la nostra"
Gonews - http://www.gonews.it/articolo_45029_Questione-crocifisso-Pelagotti-crocifisso-simbolo-nazionalista-elemento-universale.htmlmartedì 1 dicembre 2009
Crocifisso
Il crocifisso infatti è un simbolo universale, perché universale è il messaggio del Vangelo.
L'uomo raffigurato nel Crocifisso, Gesù Cristo, che per me credente è Dio fatto uomo, ha dato un solo comandamento: amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. E ha spiegato il modo in cui lui ci ha amato, cioè morendo sulla croce, dando la vita per tutti gli uomini, soprattutto per quelli che lo odiano. Quindi il Crocifisso è simbolo di questo amore incondizionato per ogni uomo, di amore ai nemici, ai diversi, agli emarginati, ai poveri. E' questo il motivo principale per cui è importante tenere nelle aule e nei luoghi pubblici il Crocifisso, non come simbolo nazionale, ma come simbolo di amore e di pace, e di accoglienza per chi viene nel nostro Paese.
Accogliere lo straniero e rispettarne l'identità però non significa abolire la nostra. L'Europa e l'Italia non possono rinnegare le proprie radici, perché dal cristianesimo deriva l'immenso patrimonio culturale europeo, ma soprattutto derivano i diritti civili e sociali in cui laicamente tutti in Occidente ci riconosciamo. L'idea dei diritti umani, del riconoscere la dignità della vita di ogni uomo, del vedere l'altro, diverso da noi, come un fratello da amare, l'ha portata nel mondo Gesù Cristo. La stessa idea di stato laico, paradossalmente, l'ha inventata Gesù Cristo, quando ha detto "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". Prima non esisteva lo stato laico, e i cristiani erano perseguitati proprio perché non riconoscevano la divinità dell'Imperatore romano.
Togliere il Crocifisso per rispetto verso le altre religioni non ha senso, infatti per molti musulmani che vengono qui è uno sbaglio gravissimo il disconoscimento della religione cristiana da parte dell'Europa, loro non pretendono che noi si tolga il Crocifisso, per loro sarebbe inconcepibile togliere i propri simboli religiosi nei loro paesi, e credo che nessuno di noi lo pretenderebbe. Molti criticano i cristiani proprio perché rinnegano la propria fede, e hanno ragione a farlo.
Il vero problema è il laicismo, che pretende che la religione sia relegata a fatto privato, da non esternare, disconoscendone il valore pubblico e il ruolo sociale che ha, come è successo in Francia dove sono proibiti tutti i simboli religiosi in pubblico, e disconoscendo il ruolo fondamentale che il cristianesimo ha avuto nella costruzione dell'Europa. Ma anche come è successo adesso in Svizzera, dove sono stati proibiti i minareti. E' una lotta violenta contro la Chiesa e contro i cristiani cominciata con l'illuminismo e la Rivoluzione Francese, e continuata dalle varie ideologie totalitarie del '900, fino all'attuale "dittatura del relativismo", che vieta che siano proclamate delle verità, che in nome di una falsa uguaglianza pretende che i credenti rinneghino la propria fede e che non la professino in pubblico, come fosse una cosa di cui vergognarsi.
Lo stesso simbolo dell'Europa, la bandiera con le dodici stelle, rappresenta la corona di dodici stelle della Madonna.
Mantenere le cose come stanno è anche una questione di buon senso, perché è la gente semplice che lo richiede, che ci tiene a quel simbolo, e non vuole vederlo usato per motivi politici e per battaglie ideologiche.
E' importante tenere il Crocifisso nelle aule e spiegare agli alunni cosa significa quel simbolo, che rappresenta la nostra storia e la nostra cultura, ma soprattutto perché quell'Uomo è colui che ha dato la vita per amore degli uomini, che ha amato i propri nemici cioè noi che lo rinneghiamo, e che ci ha comandato di amare tutti gli uomini con lo stesso amore.
lunedì 30 novembre 2009
Giornata mondiale AIDS
Secondo me si deve intraprendere un percorso didattico serio su cosa si intenda per "rapporti sessuali". I cattolici su questo tema hanno le idee molto chiare e semplici. Prima di tutto noi crediamo all'educazione integrale dell'uomo, in particolare dobbiamo aiutare il giovane a vivere bene, con consapevolezza, l'atto sessuale, che unifica le persone, esalta il loro corpo ed è portatore della vita.
Non si può fare "l'amore" mettendo dei limiti (come avere a portata di mano il preservativo, o nella borsetta della ragazza la pillola), vivendo questo momento così bello con un corpo estraneo. I nostri giovani vanno educati fin da ragazzi ad un uso serio del sesso, preparandoli per tempo, e usandolo in piena libertà. Io ai ragazzi ho sempre detto "l'amore va fatto bene".
La cosa è discutibile per i paesi poveri, sia economicamente che culturalmente, e in preda a questo grosso problema, perché là i giovani non hanno avuto a tale riguardo l'educazione che stiamo dando noi ai nostri. La questione è talmente seria e sentita anche dalla Chiesa, che molti vescovi, Cardinal Martini per citarne uno molto conosciuto, tengono aperto il discorso su questo grave problema.
Con questo mio pensiero, io e tutto il gruppo politico UDC vogliamo ribadire che in uno stato laico com'è il nostro, ognuno abbia il diritto di esporre le proprie opinioni, dopodiché ciascun cittadino potrà regolarsi come meglio crede.
E' importante però che i partiti politici ed i loro rappresentanti nelle istituzioni siano ben chiari nelle loro posizioni. Come cattolico e rappresentante dell'UDC nel Consiglio Comunale di Empoli ho voluto esprimere e rendere noto alla cittadinanza empolese la nostra ferma posizione su questo tema.
domenica 29 novembre 2009
Preghiera islamica al palasport
venerdì 27 novembre 2009
Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare
«La nostra gente e i nostri paesi – è scritto nella missiva – che vivono di tranquilla laboriosità e da sempre praticano l'accoglienza, sono improvvisamente diventati oggetto della stampa nazionale per fatti dolorosi e non sempre spiegabili. Prima di tutto vogliamo esprimere la nostra solidarietà e la nostra vicinanza ai genitori e ai familiari dei due giovani aggrediti dalla pazzia insana e dalla violenza di chi pare abbia agito sotto influsso della droga». Quanto a Coccaglio, i parroci esprimono «stima agli abitanti da sempre testimoni di pacifica convivenza». Entrambi i casi «fanno riferimento alle persone di immigrati, aggressori o bersaglio di dichiarazioni che, come riferite dalla stampa, sono decisamente inaccettabili».
Nella lettera viene riassunto così il difficile momento: «Nella nostra sofferenza ci viene in mente il passo di Geremia: "Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare". Sicuri solo della fiducia in Dio, che si presta a rinascere Bambino tra noi, vogliamo proporre a tutti di incominciare di nuovo». Quindi l'appello alla sicurezza: «Il Signore ci dice di amare noi stessi: per questo richiediamo sicurezza, condizioni di vita fisica e spirituale consone al Vangelo, che da sempre illumina la nostra società, rispetto da parte di tutti». I sacerdoti poi affondano sull'accoglienza: «Perché l'amore del prossimo per noi è un dovere congenito alla nostra fede e perché nel prossimo è presente lo stesso Cristo, vi invitiamo a chiedere le stesse cose anche per coloro che sono venuti a vivere tra noi da altre terre e da altri paesi: a loro come a noi stessi dobbiamo chiedere il rispetto di tutte le regole e di tutte le tradizioni». Per le parrocchie di Franciacorta non è buonismo, ma giustizia. «Dobbiamo chiedere – è scritto – giustizia e severità per chi delinque, qualunque sia il colore della pelle, e non verso chi ha l'unico torto di essere diverso da noi. Solo se tutti crediamo e difendiamo la dignità di ogni essere umano, possiamo sperare che si ricreino quelle condizioni che possono garantire pace e sicurezza. La crisi che incombe, che ci fa tremare per i posti di lavoro, potrà richiedere ancora una maggior solidarietà reciproca, anche, magari, verso quegli immigrati che insieme al lavoro e alla cassa integrazione, dopo sei mesi rischiano di perdere anche il permesso di soggiorno». Proprio quelli interessati da White Christmas.
«Il cammino - concludono i parroci – non è facile, ma la meta è certa: coniugare il doveroso rispetto e l'amore per noi stessi con l'amore per l'altro, chiunque esso sia». Le comunità parrocchiali si ritroveranno domenica 13 dicembre alle 20,30 nella chiesa di Erbusco per una veglia di preghiera.
giovedì 26 novembre 2009
lunedì 2 novembre 2009
Toscana: troppi «registri», pochi registrati
Le iniziative largamente propagandate di raccolta dei testamenti biologici in alcuni Comuni si stanno risolvendo nel prevedibile insuccesso
A fare da apripista è stata Pisa: da inizio luglio, infatti, è possibile recarsi a Palazzo Gambacorti, sede dell’amministrazione comunale, e depositare il proprio testamento, mutuato dal modello Veronesi che prevede, sic et simpliciter, la rinuncia ad idratazione ed alimentazione artificiale, escluse invece dal testo di legge-Calabrò, approvato al Senato e ora alla Camera.
Pochi giorni dopo il registro è arrivato anche nel comune di Calenzano, cittadina tra Prato e Firenze: la delibera con cui la giunta dava il via libera a un registro delle Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento) è del 28 aprile, ma solo dal 21 luglio i cittadini hanno potuto recarsi a palazzo comunale per depositare le proprie Dat. Si tratta di un modello più articolato di quello pisano, dove il cittadino è invitato ad esprimere se desidera accettare o rifiutare, ad esempio, cure palliative, respirazione meccanica, idratazione e nutrizione artificiale, dialisi, ma anche interventi di chirurgia d’urgenza, trasfusioni di sangue e persino terapie antibiotiche.
Da allora, la corsa all’adozione di un registro per la raccolta di testamenti biologici o delle Dat, ha coinvolto molti altri comuni. Un registro è già operativo a San Giuliano Terme, centro termale all’immediata periferia di Pisa.
Presto potremo vederli anche nei comuni di Firenze, Livorno, Rosignano, Fiesole e Massa, e nel palazzo dell’amministrazione provinciale a Pisa, dove i consigli hanno impegnato le rispettive giunte ad organizzare questo servizio. A Empoli l’approvazione di una mozione vincolante su questo tema è stata preceduta da due manifestazioni pubbliche promosse dall’associazione Liberi di Decidere, dove sono state raccolte sul posto – secondo i promotori – duecento Dat.
Ovunque questa decisione è stata accompagnata da polemiche politiche. Il Pdl ha fatto opposizione. A Massa il gruppo consiliare dell’Udc, che pure appoggia la maggioranza, si è smarcato dall’odg.
Nel Pd, per quanto ci risulta, solo il vicepresidente del Senato Vannino Chiti ha criticato apertamente il documento approvato dal consiglio comunale di Firenze: «Il consiglio comunale non ha competenza in questa materia – ha osservato Chiti –. Occorre una legge nazionale» e dunque sarebbe stato meglio, semmai, sollecitare il Parlamento a fare la sua parte.
«Deliberare l’istituzione del registro del testamento biologico senza fondamento giuridico è un atto privo di efficacia – ha continuato Chiti – che mette soltanto una bandierina su temi che sono invece di estrema serietà e importanza».
Ricorda volentieri le parole di Chiti il capogruppo Udc in consiglio regionale Marco Carraresi. Che osserva però: «Fatta questa debita eccezione, è utile osservare come ormai nel Pd vige il pensiero unico, quello che considera l’aborto un diritto, la pillola abortiva un bel passo avanti, che plaude a Beppino Englaro e alla scelta di far morire di fame e di sete Eluana, quello che sulla fecondazione assistita vuol tornare alla sperimentazione sugli embrioni umani, quello che è a favore dell’equiparazione tra famiglia e coppie di fatto, anche omosessuali».
Si difende il Pd fiorentino: «Quella di una legge che sancisca il diritto al testamento biologico è un’esigenza avvertita dall’80% degli italiani, senza distinzione di fede o di appartenenza
Ma è proprio così? Questa la situazione nelle città che hanno già un registro: a Pisa (88 mila residenti) l’assessore Maria Paola Ciccone aveva presentato la delibera con cui la giunta di Palazzo Gambacorti aveva deciso di istituire un registro per la raccolta dei testamenti biologici, asserendo che essa andava incontro a numerose richieste dei cittadini.
Richieste ridotte a circa cinquanta «dichiarazioni» fino a oggi depositate.
Va un po’ meglio (si fa per dire) a Calenzano, cittadina di 15.700 abitanti, e 24 Dat depositate nell’ufficio del responsabile dell’Urp.
Non sfonda l’idea del testamento biologico a San Giuliano Terme, comune di 31.317 abitanti: chi desidera depositarlo deve recarsi allo sportello (certamente più protetto rispetto agli altri che ha in dotazione l’ufficio per il pubblico) dei servizi cimiteriali.
Un’esperienza che ha fatto, ad oggi, una sola persona.
L’idea che ci siamo fatti è che, dopo annunci altisonanti, nessuno abbia voglia di fare troppa pubblicità a questo servizio. Un esempio? Gli informatici del comune termale, nei primi giorni di lancio del testamento biologico, gli avevano dato una bella rilevanza nella home page del sito: dopo pochi giorni, per scaricare il modulo del testamento occorre addentrarsi in un labirinto telematico da cui uscire risulta difficile anche ad esperti internauti.
domenica 18 ottobre 2009
L'Udc interroga su Tia e ospedale
da Gonews - 17/10/2009 - 15:56
L’UdC in consiglio comunale a Empoli interroga il sindaco Luciana Cappelli sul tema della maggiorazione della T.I.A chiedendo quali siamo le misure che l’Amministrazione intende prendere per aumentare le porzioni di rifiuti che vengono riciclati in modo da non far incorrere i cittadini in inutili sovrattasse.
“Crediamo – scrive Francesco Gracci – che una campagna ed una educazione più completa e capillare eseguite dalla partecipata Publiambiente, che fino ad oggi ha avuto notevoli carenze su questo fronte, possa essere di notevole aiuto ai cittadini. In attesa della raccolta “porta a porta”, che dovrebbe dare migliori risultati rispetto a quelli raggiunti fino ad oggi, attendiamo di conoscere quali sono gli interventi educativi che devono essere eseguiti da parte dell’Amministrazione.
Anche la sanità nel mirino dell’UdC con un’altra interrogazione sul nuovo ospedale. “Si chiede al Sindaco e all’Amministrazione Comunale cosa intenda fare per migliorare i servizi erogati ai cittadini a tutela della salute in relazione al Nuovo Complesso Ospedaliero di Empoli. Si richiede anche quali sono i programmi e le funzioni della Società della Salute, il ruolo che deve svolgere per i cittadini e come mai i servizi che dovrebbe erogare nell’ambito del sociale poi vengono di nuovo delegati alla A.S.L. 11”.
venerdì 16 ottobre 2009
giovedì 15 ottobre 2009
Tripode dei cristiani in politica
Difesa della vita, famiglia e libertà di educazione: principi per i cristiani in politica
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martedì 13 ottobre 2009
Consiglio Comunale - Dichiarazioni ISEE - Comunicato Lista Civica Empoli a 5 stelle
La lista civica 'a 5 stelle' racconta la discussione della mozione del PdL: alla fine solo i democratici restano in aula, gli altri abbandonano
"Quello che è successo ieri sera in consiglio comunale ad Empoli ha secondo noi dell'incredibile.
L'ordine del giorno al punto 7 prevedeva una mozione presentata dal gruppo consiliare PDL relativa a verifiche dichiarazioni ISEE di coloro che richiedono agevolazioni.
La mozione è sostanzialmente copia dell'informativa data dal sindaco di Montelupo F.no Mori (PD) attraverso il giornale Montelupo Informa di cui troviamo copia QUI.
Il documento ci trovava sostanzialmente favorevoli, in un momento di crisi ogni segnale che si può dare verso chi omettendo dalla dichiarazione beni o redditi sottrae agevolazioni a chi ne ha veramente bisogno è senza dubbio da condividere.
Durante la discussione Marconcini, nel suo ultimo consiglio, propone un ODG per arricchire la mozione. Ne riportiamo il testo vista la sua semplicità e brevità:
'Rilevato che nella nostra città potrebbero realisticamente esserci degli abusi e delle inesattezze rispetto alle dichiarazioni ISEE relativamente a richieste di contributi o esenzioni.
Definito che esistano strumenti adeguati ed efficaci ad un controllo serio e particolareggiato.
Il consiglio comunale delibera di:
Dare mandato al sindaco e alla giunta di iniziare al più presto un serio efficace e puntuale controllo allo scopo di eliminare queste pratiche elusive anche attraverso il coinvolgimento di agenzie private specializzate'.
L'ODG di Marconcini trova un ampio consenso. Attenzione ai nomi, i nomi sono importati. Firmano il documento: Lista Marconcini, Comunisti Uniti, PDL, UDC, Empoli a 5 Stelle, Italia dei Valori.
L' ampio consenso, che va dai comunisti al PDL all' IDV, è dovuto alla semplicità della proposta: si dà mandato alla giunta di svolgere come meglio crede dei controlli che si possono inquadrare in quell'ampio scenario della lotta all'evasione fiscale, perché alla fine di questo si tratta.
Apriti cielo. Discussioni su discussioni sull'opportunità, sulla possibilità, sugli strumenti che il comune può mettere in atto per compiere questi controlli. La maggioranza (PD) propone e vota con l'abbandono dell'aula di tutta l'opposizione le seguenti modifiche al precedente ODG.
Emendamento ordine del giorno:
• Togliere "iniziare" e inserire "continuare"
• Togliere "al più presto"
• Togliere " anche attraverso il coinvolgimento di agenzie private specializzate"
Le parole sono importanti, anni fa aggiungendo "e assimilate" ad una legge sono stati spostati 30 miliardi di € dalle energie rinnovabili agli scarti del petrolio.
Qui la parola importante è "iniziare" sostituita con "continuare" che non prevede la messa in atto di nuovi strumenti, il che vuol dire che impegna la giunta al nulla.
La cosa quasi comica a questo punto è che doveva poi essere votata la mozione alla quale erano legati i vari ODG ed emendamenti. Il PD vota contrario e quindi non passa né la mozione, né gli ordini del giorno presentati, votati ed approvati.
Quelle racchiuse in queste poche righe sono 4 ore di consiglio comunale, che in pratica non hanno raggiunto alcuno scopo se non un fiume di parole, nemmeno quello di dare un monito ad eventuali "furbi" che i soldi (che sono pochi ed in caso di crisi a maggior ragione) devono andare a chi ne ha veramente bisogno".
Consiglio Comunale - Dichiarazioni ISEE
"Abbiamo difeso il diritto dei più deboli ad essere tutelati dall'amministrazione pubblica. C'è troppa faziosità nei consigli comunali"
Siamo sorpresi del comportamento della maggioranza sulla mozione presentata dal Gruppo PDL , subito sostenuta anche dal Gruppo UDC e dal Gruppo Lista civica a 5 stelle
Tale mozione, fra le altre cose, richiedeva un impegno della Giunta per favorire maggiori controlli sulle dichiarazioni ISEE dei cittadini Empolesi che richiedono, a qualsiasi titolo, di accedere alle agevolazioni economiche concesse a quei nuclei familiari con redditi bassi sui servizi quali la mensa scolastica, il trasporto pubblico a scuola, le agevolazioni allo studio e di copertura dei costi dei libri di testo. Tale dichiarazione è necessaria per accedere alla valutazione se si ha diritto o meno a certe agevolazioni.
In questo atto presentato in Consiglio Comunale - precisano gli esponenti del PDL e dell'UDC - noi non chiedevamo altro che la promozione da parte del Comune, come peraltro ha già fatto Montelupo Fiorentino,di maggiori controlli sulle dichiarazioni effettuate dai cittadini, non tanto, come è stato insinuato, per mancanza di fiducia nei confronti dei cittadini, ma piuttosto per garantire che i fondi pubblici stanziati specificatamente su questi contributi non siano assegnati a coloro che non ne hanno effettivamente diritto, ne reale bisogno.
Dai controlli effettuati nel Comune di Montelupo, ad esempio nei primi mesi del 2009 su 279 dichiarazioni presentate, ne sono state controllate 72 e su queste sono stati individuati ben 37 trasgressori, 3 hanno ritirato la domanda e solo 34 si sono presentati a rispondere alle richieste dell'amministrazione dimostrando che la propria dichiarazione era vera. Dunque oltre il 40 % dei controllati non aveva dichiarato il vero, sottraendo risorse pubbliche a sostegno delle situazioni di disagio economico e sociale. Perché il Comune di Empoli non vuole andare fino in fondo su questa storia? Abbiamo chiesto delucidazioni sui controlli effettuati dall'Ente Empolese, senza ottenere risposte precise, fondate su dati effettivi. Per quale motivo la maggioranza si è vista costretta, dopo un parere iniziale addirittura contrario sulla mozione, a presentare un ordine del giorno praticamente uguale al nostro. Perché si gioca con il diritto dei cittadini ad essere tutelati? Pensavamo che richiedere maggiori controlli fosse nell'interesse di tutti. Invece abbiamo assistito ad un brutto spettacolo dal quale abbiamo dovuto registrare non solo la presentazione di un ordine del giorno fotocopia rispetto al nostro, ma anche ad un sostanziale "arrampicarsi" sugli specchi della maggioranza che ha di fatto mancato verso quei cittadini che in questa occasione avrebbero dovuto essere tutelati da controlli.
I cittadini dovrebbero essere presenti alle sedute del Consiglio Comunale per accorgersi quanta faziosità si porta avanti addirittura nei consessi elettorali, in barba all'interesse del popolo sovrano di essere garantiti e tutelati. Noi a questo gioco non ci stiamo e continueremo in ogni sede a garantire rappresentanza a tutti quei cittadini che si sentono discriminati dall'assegnazione di tali contributi e che ogni giorno si scontrano con un sistema che continua ad essere troppo autoreferenziale e mancante delle minime volontà di controllo.
martedì 6 ottobre 2009
Registro testamento biologico a Firenze
BIOETICA E POLITICA
Lo «strappo» di Firenze
Rammarico e preoccupazione per la decisione assunta dal Consiglio comunale è stata espressa dalla diocesi fiorentina, che in una nota diffusa subito dopo l'approvazione della delibera che istituisce il registro dei testamenti biolgici sostiene che si è «voluto così proseguire con pervicacia su una strada a riguardo della quale si ebbe già modo di manifestare profondo dissenso e di evidenziare l'improprietà della decisione in occasione della mozione approvata nell'ultima seduta del precedente Consiglio comunale. Si tratta infatti, con evidenza, di atto ideologico, illegittimo e privo di efficacia giuridica, essendo la materia nell'esclusiva competenza del legislatore nazionale. Si deplora peraltro l'indebita e tendenziosa confusione terminologica tra dichiarazioni anticipate di trattamento e testamento biologico, l'infondatezza di ritenere alimentazione ed idratazione artificiali atti di natura terapeutica, l'evidente cancellazione di fatto del ruolo del medico che emerge dalla delibera. E a ciò si aggiungano - si legge ancora nelle nota - la possibile violazione della normativa in tema di privacy e un uso strumentale di citazioni disarticolate di documenti che in alcun modo attribuiscono rilievo giuridico alle dichiarazioni anticipate».
La diocesi di Firenze si dice dispiaciuta anche nel «constatare che alcuni politici che si definiscono cattolici - va riconosciuto non tutti e di ciò c'è da rallegrarsi - non abbiamo percepito come in un caso come questo ricorressero quelle condizioni di coerenza con i valori fondamentali della visione antropologica illuminata dal Vangelo che richiedono ossequio all'insegnamento del Magistero. Ancora un volta la città di Firenze si trova ad essere ridotta a strumento di fughe ideologiche tese a condizionare il legislatore nazionale, senza alcun reale vantaggio per la città, offrendo nuovi pretesti di divisione, non rispettando la sensibilità di non pochi dei suoi cittadini».
Dai banchi dell'opposizione di centro destra, che ha votato contro la delibera, è stata contestata l'assenza del sindaco, mentre Fratini, dai banchi della maggioranza, in dissenso con il suo gruppo, ha parlato di «atto amministrativo inutile e strumentale». «Non sfugge a nessuno - ha aggiunto il consiglire Pd - che questa è la città che, in maniera controversa, ha dato la cittadinanza onoraria a Giuseppe Englaro. Non sfugge a nessuno che in toscana solo Pisa e Calenzano hanno istituito tale registro. Tutti gli altri comuni non ne hanno sentito il bisogno».
In Sud Sudan «crocifissi» sette cristiani
LA GUERRA DIMENTICATA
È stata questa la drammatica fine di sette cattolici della diocesi di TomburaYambio, nel Sudan meridionale. La denuncia arriva dal vescovo locale, monsignor Eduardo Hiibiro Kussala, che ha raccontato il tragico episodio di violenza che segnala, una volta di più, la drammatica situazione del Sud Sudan alle prese con la recrudescenza di violenza e instabilità sociale sulla quale si innestano i raid dei ribelli ugandesi. A denunciare l'attacco è stato monsignor Kussala: il presule ha raccontato all'istituzione Aiuto alla Chiesa che Soffre che nelle scorse settimane – il rapimento è avvenuto a metà agosto, ma le difficoltà di comunicazioni hanno permesso solo adesso di far conoscere fuori dal Sudan i macabri particolari del blitz che era passato sotto silenzio – un folto gruppo di miliziani dell'Lra ha fatto irruzione nella chiesa di Nostra Signora della Pace nella città di Ezo, sul confine tra Sudan, Repubblica Centrafricana e Congo.
A pochi giorni dopo risale il ritrovamento della prima vittima, mentre una settimana dopo è avvenuto il ritrovamento delle altre sei vittime nei pressi della città di Nzara. Alla violenza è riuscito a sfuggire invece un sacerdote, il parroco di Ezo, padre Justin, che ha trovato rifugio in una foresta vicino alla città. Di fronte a questi fatti il vescovo di Tombura- Yambio ha lanciato un appello alla comunità internazionale: «Senza un intervento esterno non sarà possibile fermare le violenze e garantire la sicurezza di donne, bambini e civili innocenti, divenuti il bersaglio di attacchi quasi quotidiani », sottolinea il presule in un'intervista al Sudan Tribune r ilanciata da Misna . «Il governo non può non agire e affrontare il problema dell'Lra. Ci aveva promesso di tenere la situazione sotto controllo, ma vediamo invece qual è la realtà. Chiediamo alla comunità internazionale di fare qualcosa». E parlando con Aiuto alla Chiesa che Soffre il vescovo ha raccontato le tristi condizioni dei suoi fedeli: «La gente viene da me con la sofferenza negli occhi, chiedendomi di fare qualcosa e di riportare a casa i loro figli e nipoti rapiti».
Perché nella mani dei miliziani ugandesi restano ancora dieci ragazzini. In risposta al nuovo atto di violenza che ha preso di mira la comunità cattolica, monsignor Kussala ha indetto tre giorni di preghiera e penitenza: all'evento hanno preso parte oltre 20mila fedeli. «Pensavo che potesse venire molta gente, ma sono arrivate il doppio delle persone previste. È stato un incontro impressionante», ha commentato Kussala. La situazione nel Sud Sudan sta progressivamente peggiorando. Secondo alcuni dati dell'Onu, gli attacchi dei ribelli ugandesi nel Sudan meridionale, in particolare negli stati dell'Equatoria occidentale (la regione dove ha sede la diocesi di Tombura-Yambio) e centrale, sono in aumento: tra agosto e settembre sono state 11 le incursioni.
lunedì 5 ottobre 2009
L'UDC e la libertà di informazione
http://www.pierferdinandocasini.it/2009/10/05/liberta-di-informazione/
lunedì 28 settembre 2009
In Germania vince la Merkel, crollo storico della Spd
I tedeschi hanno ridato fiducia ad Angela Merkel ma non la Grande Coalizione. Le elezioni politiche di domenica in Germania, contrassegnate dal più basso tasso di affluenza del dopoguerra (ha votato il 72 nel 2005 era stata del 77,7%). già allora un record negativo. Nel 2002 fu del 79,1%), I cristiano-democratici (l'Unione Cdu/Csu) ottiengono il 33,8% e diventano determinati per i prossimi quattro anni. Interessante è pure l'affermazione dei (14,7%), liberaldemocratici (Fdp) mentre i socialdemocratici (Spd) subiscono una sconfitta e ottengono il più basso (attorno al 23%). risultato dal dopoguerra Gli altri due partiti minori, che restano all'opposizione come nella passata legislatura, guadagnano consensi: tanto la sinistra della Linke che i Verdi ottengono percentuali a due cifre, il 12,5% i primi, il 10,2% i secondi. Come si vede il sistema elettorale tedesco consente un alto tasso di rappresentatività e genera la possibilità di governabilità, che ne dicano i predicatori del bipartitismo e della vocazione maggioritaria. Una lezione che vale anche per l'Italia dove ci si ostina a tenere il sistema politico imbrigliato dal " porcellum". La Merkel, 55 anni, primo capo del governo donna e primo proveniente dall'ex Ddr. Con una maggioranza di 323 seggi (la maggioranza è di 309) i democratici cristiani tornano alla guida dell'esecutivo dopo 11 anni, dall'epoca di Helmuth Kohl . La Cancelliera dovrà ora affrontare numerosi problemi economici , fra cui il previsto aumento della disoccupazione, la crescita del deficit, le difficoltà nel settore scolastico e sanitario. L'impegno in Afghanistan sarà un altro dossier delicato, così come quello energetico ambientale.
sabato 19 settembre 2009
Solidarietà per gli studenti multati
Avevo avuto modo di sollevare, nel primo Consiglio Comunale, tale questione, faceno un'interpellanza a nome dell'UDC, proprio nel caso di altre multe elevate per sosta vietata ai genitori che accompagnano i figli a scuola in Piazza Matteotti. Non è quindi la prima volta che accadono simili episodi. Mi auguro che il comandante dei vigili urbani del Comune di Empoli possa distribuire meglio i servizi di sorveglianza nel territorio, senza andare a colpire come in questo caso studenti incolpevoli per questa situazione, in mancanza di un parcheggio davanti alle scuole.
Agli studenti non mi rimane che augurare un buon anno scolastico, e che tale situazione possa essere al più presto risolta. Se le cose non dovessero cambiare cari studenti, non vi rimarrà che fare la danza della pioggia, così i vostri motori li lascerete a casa!!!
Francesco Gracci
Capogruppo UDC al Comune di Empoli
venerdì 18 settembre 2009
Il governo è uno straordinario apparato propagandistico
Il governo è uno straordinario apparato propagandistico
A distanza di un anno, questo governo si rivela uno straordinario apparato propagandistico, nel quale emergono le prime contraddizioni. Chi vince è il capo politico di un Paese, non il padrone che arriva a sconvolgere il palinsesto della Rai, forse per un eccesso di zelo del direttore generale, con un monologo che gli italiani poi non guardano.
Il Pdl è la straordinaria figura di Berlusconi, e chi si stupisce della mancanza di democrazia interna dovrebbe ricordarsi che l'atto fondativo fu l'annuncio di Berlusconi dal predellino di un'auto.
Pier Ferdinando
giovedì 17 settembre 2009
Intervento di Paolo Maria Floris
Seconda parte:
martedì 15 settembre 2009
Intervento di Casini
Chianciano, l'intervento di Pier Ferdinando Casini
Chianciano - Stati Generali del Centro
13 settembre 2009
Grazie, grazie, grazie a tutti.
Grazie all'organizzazione, grazie soprattutto ai giovani che hanno lavorato in questi giorni, grazie alle donne, a Marisa Fagà e consentitemi di dire un grande grazie, spero che sia la standing ovation della giornata, ad Antonio De Poli che ha fatto un lavoro straordinario.
Grazie ai nostri coordinatori nazionali ed è molto bello che a questo tavolo ci siano quattro personalità come Savino Pezzotta, Ferdinando Adornato, Rocco Buttiglione e Lorenzo Cesa, che vengono da esperienze diverse, da storie personali diverse. Questo non la riteniamo una debolezza, ma la riteniamo una forza, non di un partito nuovo, ma di un nuovo partito, che è una questione sostanzialmente diversa, che noi stiamo fondando oggi, ma questa è solo la prima pietra, la costruzione non potrà che ultimarsi con i tempi della politica, coi tempi necessariamente connessi anche alle grandi questioni, pensiamo ad esempio all'appuntamento delle elezioni regionali tra qualche mese.
Io debbo dire la verità, sono contento di quello che ho visto qui, prima di tutto un aspetto non banale: qui ci sono state 2000 persone che dal mattino alla sera, per dieci ore hanno sentito i dibattiti, in un momento in cui la crisi della politica avvolge tutti, non è banalissimo che si abbia ancora la voglia di discutere e non è banalissimo che qui ci sono persone diverse, persone che vivono un'esperienza di partito, persone che vivono un'esperienza di mondo cattolico, persone che animano movimenti, personalità che vengono da una tradizione liberal-democratica che non confligge in alcun modo con la nostra perché oggi esistono valori condivisi e nessuno può pensare di riformare una forza politica rialzando steccati che in qualche modo sono antistorici e che nessuno, tanto meno il mondo cattolico, ha interesse a coltivare.
Io ho sentito discorsi splendidi, non solo quelli di tanti giovani tra cui evidentemente metto al primo posto Ciriaco De Mita perché in termini di maturità sembra il più giovane, ma discorsi come quelli di Riccardi ieri, una straordinaria testimonianza di una personalità che ha vinto il premio Carlo Magno e che per il suo europeismo e per il suo radicamento nel cattolicesimo contemporaneo, non è una figura banale.
Vorrei ricordare quelle persone, tante, che hanno creduto al nostro progetto politico, naturalmente non posso che fare degli esempi. Non è banale che ci sia tra di noi una personalità scomoda come Magdi Cristiano Allam, o che ci siano personalità che noi sentiamo evidentemente già da tanto tempo come nostri militanti e amici come Carlo Casini e il suo Movimento per la Vita.
Vedete, vorrei arrivare alla sostanza, ringrazio anche che mi sia stata data la possibilità parlando prima del previsto, di essere sereno nel poter sviluppare il mio ragionamento.
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